
Esiste uno Yoga Runico della forma e del movimento del corpo, un Hatha-Yoga, un Raja-Yoga Runico, che, come in una danza, imita i loro profili in posizioni simili di braccia e piedi.
Parallelamente allo sviluppo della fisica quantistica (che altro non è se non una moderna visione di leggi note agli esoteristi sin dall’antichità espressa con differente terminologia), con lo studio delle energie vibrazionali e delle frequenze sonore approdiamo ad un sistema aperto alla ricerca ed alla sperimentazione efficace dei simboli primordiali a noi noti come Rune.
La conoscenza delle Rune rappresenta la conoscenza delle energie cosmiche, l’analisi cosciente della loro attività all’interno della natura, attraverso le vibrazioni che permeano la realtà volta all’efficacia e la potenziale validità degli esercizi posturali connessi.
In questo senso le Rune non rappresentano lettere o simboli verbali, ma simboli primordiali di una natura vivente che sussurra (runa significa sussurro).
Un modo per sperimentare la canalizzazione di queste energie che emanano dalla fonte (chiamiamola Ond, o Prana, Vril) è la pratica dello Yoga cosiddetto Runico, o stadhagaldr (da stadha=postura e galdr=canto/suono) attraverso posture runiche e relative danze per il benessere individuale e collettivo. Sono la forma esteriore che assume il Prana e sono le chiavi che aprono le porte agli uomini da loro chiamati. Ogni Runa conserva un differente tipo di corrente, una differente forza, vibrazione e ritmo. Chi spontaneamente e coscienziosamente assume la postura (asana) e mette in pratica questo particolare sistema di meditazione attiva (dhyana) ottiene lo svelamento di ‘segreti’ ed intuizioni: vibrando alle frequenze giuste si connette come una radio che attiran correnti sottili e fluisce nelle energie del cosmo. Siegfried Adolf Kummer, pranoterapeuta ed attento investigatore, giunse ad un sistema per praticare lo Yoga, focalizzandolo appunto sulle Rune nordiche rapportandole ad una particolare anatomia esoterica del corpo. I suoni vocalizzati delle Rune operano sul corpo interiore attivando centri di forza che danno forza e consistenza, perfezionando il nostro essere. I polmoni, la gola e l’alito danno forma ai suoni runici. Proiettati dalla volontà passano attraverso l’etere. Avendo trovato attivazione nel cervello fisico, mediante gli organi dell’espressione, acquistano materialità sonora.
Le linee di forza di ciascuna Runa, attraverso la loro rappresentazione, producono un legame con le forze telluriche e cosmiche: assumendo le posizioni corporee secondo il modello della Runa, vengono realizzate sia l’estensione che l’assorbimento nel corpo di queste forze sottili che permettono di ricaricarsi di energia. Le posizioni runiche lavorano come antenne che attirano forze per modularle e riproiettarle. Ogni Runa ha in sé tre correnti energetiche: le correnti di forza del cielo, le correnti di forza terrestri, le correnti di forza ctonie. Possono essere percepite come vibrazioni, onde, raggi, contrazioni. L’induzione di queste forze è lo scopo delle diverse posture, la forza è attirata attraverso le mani, i piedi , la testa, direttamente verso il centro del corpo, dove è assorbita, modulata e rimessa in circolazione su differenti modelli energetici. Ciascuna posizione runica raccoglie e trasmette l’energia proveniente dai differenti piani, secondo un modello energetico particolare, in base alla propria forza. Questa forza è direttamente legata al mondo fisico con l’intermediazione del nostro sistema nervoso. Una sorta di corrente elettrica attraversa i nostri chakra (centri di coscienza, in sanscrito significa ruota e si riferisce a vortici di energia che influenzano l’attività vitale) vivificando il nostro corpo con un flusso continuo. Queste energie sono convogliate in centri energetici vitali che risultano essere principalmente 9 e corrispondono, in sanscrito, ai chakra. Chiamati con il termine nordico Hvel, sono collegati con i 9 mondi mitologici dell’uomo del Nord, dove si pensa risiedano i 9 livelli interiori dell’essere umano. L’apparente discrepanza numerica non deve fuorviarci, i 7 chakra indù corrispondono ai 7 hvel nordici, i 2 che mancano all’appello non sono accessibili agli uomini. L’uomo è un essere energetico, vibra a determinate frequenze che si modificano ogni qualvolta si assume una postura runica, che mette in movimento energie telluriche e cosmiche che agiscono in lui. Quando il nostro corpo assume la posizione di una Runa, abbinandole il suono corrispondente, è possibile amplificare l’effetto energetico. Il suono funge da catalizzatore, così come la visualizzazione del colore ha una sua ragion d’essere in fase meditativa. Il runopratico si allinea ai campi di energia del cielo, della terra e del cosmo: il microcosmo si riflette nel macrocosmo.